N. 7 – Guardiani e Cavalieri

 

Quadrante Yon, pianeta non identificato.

-Sarà una passeggiata, vedrete, diceva il capo.- si lamenta la Kree di nome Mahia, occhi e capelli neri, pelle viola e costume di colore scuro.

-Se non è una passeggiata questa, non so cosa altro possa essere definito passeggiata.- ribatte la Skrull di nome Tarna, capelli lunghi neri, occhi rossi, pelle ovviamente verde e costume di colore rosso.

Il tutto avviene mentre sparano ripetutamente contro soldati nemici con l’uniforme rossa ed elmi grigi, centrando sempre il bersaglio. In poco tempo il pavimento del corridoio si riempie di cadaveri e le due donne rimangono senza nemici da affrontare.

-Visto?- osserva soddisfatta Tarna.

-Non ho mai messo in dubbio il risultato, ma ci abbiamo messo troppo tempo. Le altre potrebbero avere bisogno del nostro aiuto e non ci possiamo permettere di arrivare tardi.

-Quanta poca fiducia riponi nelle tue compagne.

In effetti le altre non sembrano avere affatto bisogno di aiuto. Iqa, appartenente alla razza dei Wurgin e loro regina, occhi gialli e pelle rosa, orecchie appuntite e capelli fatti di serpenti, sta affettando con la sua spada alcune guardie. Pik Rollo, una Ruulto dal pelo bianco e dotata di coda, sta schiacciando contro la parete una bestia feroce. L’aspetto di Pik ricorda quello di un panda e questo la fa sembrare adorabile e innocente, ma in realtà ella è ricercata per omicidio, tradimento e incendio doloso in quindici diversi sistemi planetari. La quinta e ultima componente del gruppo si chiama Earo, capelli corti bianchi, pelle rosa, orecchie a punta e costume azzurro. Lei si sta limitando a piegare a mani nude le sbarre di alcune celle, per far uscire i prigionieri. Infatti le cinque si trovano all’interno dell’immensa Prigione della tortura e degli orrori inimmaginabili, ma i prigionieri di quella sezione non sono criminali ma semplici oppositori del dittatore di quel pianeta. Un’astronave atterrata vicino alla prigione è pronta a partire, portando con sé le cinque donne e le numerose persone liberate.

-Un altro pieno successo per i Cavalieri Spaziali.- commenta Punch, il pilota del mezzo, un essere di colore marrone e il cui corpo è composto da sporcizia senziente.

-Pik è rimasta lievemente ferita.- lo informa Mahia.

-Lievemente? Allora quattro minuti dovrebbero bastare per medicarla.

Punch è pure il medico del gruppo e non c’è ferita che non possa curare. Vicino a lui vi è il robot di colore bianco e munito di quattro braccia chiamato 803, un’enciclopedia vivente che conosce tre milioni di lingue e duecentodiciassette forme di tortura.

-Vi ringraziamo per averci liberati.- dice uno degli ex prigionieri rivolgendosi a Tarna -In questo modo potremo riorganizzare la ribellione.

-Ci abbiamo già pensato noi a elaborare un piano. Ovviamente potrebbe subire delle modifiche a seconda delle informazioni che ci darete.

-Io non so come esprimere la mia gratitudine. Come mai fate tutto questo per noi?

-Siamo i Cavalieri Spaziali, odiamo qualsiasi forma di oppressione. E poi qualcuna di noi ha qualche conto in sospeso da regolare.

Nel dire questo Tarna osserva Iqa, colei che dall’aspetto può sembrare la più crudele del gruppo e che invece è proprio quella che possiede più nobiltà d’animo.

Nel frattempo, sul pianeta abbandonato dall’astronave, il Sommo Sovrano Nasoj è giunto alla Prigione della tortura. Egli è decisamente più alto degli altri, indossa un costume giallo nella parte superiore e verde in quella inferiore, un mantello rosso e un elmo anch’esso giallo con due lunghe alette laterali. Osserva con rabbia i risultati dello scontro perso dai suoi soldati.

-Chi è stato?- chiede alla persona vicino a lui.

-Non conosciamo i loro nomi. Ma hanno lasciato un messaggio.

Nasoj si reca nel piazzale posto sul retro della costruzione. Sul terreno, scritta a caratteri cubitali usando il sangue delle guardie della prigione, vi è la frase “aspettaci, torniamo subito”.

-Hanno avuto pure il tempo di mettere la virgola.

Il Sommo Sovrano Nasoj non può saperlo ma l’autrice della scritta, Pik Rollo, in quel momento sta sorridendo pensando proprio alla buona riuscita della sua opera.

 

Quella che stiamo vedendo è proprio la Rakk’n’Ruin II, l’astronave usata dai Guardiani della Galassia. O per meglio dire, usata da uno dei due gruppi che si fanno chiamare Guardiani della Galassia (e non è detto che non ce ne sia pure un terzo). Colui che la sta pilotando è veramente un procione, anche se non è solamente un procione. Proviene dal pianeta Halfworld e il suo nome è Rocket Raccoon, esperto di armi e di avventure rocambolesche. Vicino a lui il suo grande amico Groot, appartenente alla specie Flora Colossi. Meno vicino ma comunque non molto distante vi è Peter Quill, colui che si fa chiamare Star-Lord e che in effetti potrebbe essere veramente lo Star-Lord, anche se non si è ancora capito chi o cosa sarebbe di preciso. Lo stesso mistero che avvolge la sua Pistola Elementale, affidatagli (anche se indirettamente) dall’ex imperatore di Spartax J’son, che sarebbe poi anche suo padre. Sua madre invece è un’abitante del pianeta Terra, sul quale Peter ha trascorso per intero la sua infanzia. Poi, una volta diventato più grande, ha cominciato a viaggiare. Come in fondo capita un po’ a quasi tutti, no? Chi è che a vent’anni non ha già visitato almeno un’altra dozzina di pianeti oltre a quello natale? Anche l’ultima componente dell’equipaggio è un’amante dell’avventura. Ella è Phyla-Vell, figlia del leggendario Kree di nome Mar-Vell e dell’Eterna Elysius ed è originaria di Titano, un satellite del pianeta Saturno.

I loro muscoli sono tesi e pronti all’azione. Stanno per giungere su un pianeta dove devono compiere una missione di grande importanza. Andrà tutto bene? Ci sarà qualche imprevisto? Rimarranno delusi da ciò che troveranno? Non vedono l’ora di dare una risposta a queste domande.

 

Ci siamo. Il momento decisivo della missione è finalmente giunto. I quattro, mentre camminano lentamente lungo una strada affollata, cominciano a consumare i gelati che hanno da poco comprato.

Rocket: -Incredibile.

Groot: -Io sono Groot.

Peter: -Quindi le voci sul suo conto erano vere.

Phyla: -Questo è veramente il gelato più buono dell’universo.

Oramai a gioia conclusa (cioè a gelati consumati), i Guardiani si siedono su una panchina immersa nel verde. A Peter sembra di trovarsi nel parco terrestre chiamato Central Park, a Manhattan.

Peter: -Che pace. Ogni tanto ci vuole un po’ di relax.

Rocket: -Sai, sto cominciando a pensare che la tua idea non fosse poi così tanto ridicola.

Peter: -Quale idea?

Rocket: -Quella che ci ha portato qui. Quale altrimenti? Rubare la ricetta segreta di quello che viene definito il gelato più buono dell’universo e rivenderla al migliore offerente.

Phyla: -A me questo piano continua a non piacere. Io vi ho seguiti solamente perché volevo assaggiare quel prodotto.

Peter: -Comunque ho pensato che è meglio lasciar perdere. Questo posto deve tutta la sua fama al fatto che vi viene venduto quel gelato. Se cominciassero a venderlo pure altrove, che fine farebbe l’intera economia del luogo?

Phyla: -Di colpo sei diventato così altruista?

Rocket: -Naah! E’ solo che si è innamorato della bella ragazza che ci ha servito. Dico bene?

Peter: -Ti riferisci forse alla splendida Xlorindha?

Phyla: -In effetti ammetto che pure io sono rimasta piuttosto colpita.

Peter: -Godiamoci un altro po’ questo posto, facciamo scorta di gelato e poi ripartiamo.

Un anziano, dall’aspetto piuttosto terrestre, passa davanti a loro appoggiandosi a un bastone e sorridendo mentre li osserva.

-Questo posto è veramente il paradiso.- si limita a dire.

Phyla-Vell è convinta del fatto che quel tipo osservi lei in particolar modo e si sente a disagio. Poi l’anziano cade a terra, come se fosse stato improvvisamente colpito da qualcosa che però nessuno ha visto. Una volta persi i sensi, l’anziano si trasforma in un giovane Skrull.

Phyla: -Adesso comprendo. E’ un maledetto Skrull che probabilmente ha compreso che io appartengo alla razza dei Kree.

Peter: -Ok, ma chi o cosa l’ha steso?

-Magia.- risponde una donna dalla pelle blu e dai capelli neri, con orecchie a punta e il mento solcato.

Peter: -Dall’aspetto sembri essere tu stessa una Skrull.

?: -Sono una Skrull ma anche una Kree. Costui lo seguo da un po’ di tempo. Appartiene ai Figli del perduto Tarnax. Si tratta di una fazione degli Skrull che odia e perseguita i mezzosangue. Quelli come me, insomma.

Poi la donna sembra improvvisamente riconoscere Phyla. Così si inchina di fronte a lei.

?: -Mi perdoni, solo ora ho notato che ho di fronte la figlia del leggendario Mar-Vell. Sono onorata di poterla finalmente incontrare.

Phyla: -Non credevo di essere così famosa.

Peter: -Non importa che ti inchini. Alzati pure.

Phyla: -Che fretta hai? Lascia che stia ancora un po’ così. E’ la prima volta che qualcuno si comporta in questo modo con me e devo dire che lo trovo piuttosto appagante.

Groot: -Io sono Groot.- (ovviamente).

Phyla: -Va bene, va bene. Adesso puoi alzarti.

Arriva poi ovviamente il momento delle presentazioni.

Mur-Gnn (cioè la donna che ha steso lo Skrull): -Così tu sei un terrestre?

Peter: -Sì. Anche se sono decisamente più conosciuto sull’altra mia patria, Spartax.

Mur-Gnn: -Sono stata sulla Terra. Vi ho conosciuto un mago che mi ha aiutata a migliorarmi nella magia.

[E se non ci credete andate a ricercare Difensori MIT #82, #83, #85 e #86.]

Gli altri avvertono un po’ di tristezza nella sua voce mentre pronuncia quelle parole e così nessuno osa chiederle come mai lui non sia insieme a lei.

Phyla: -Dopo che avrai consegnato a chi di dovere quello Skrull, che programmi avresti?

Mur-Gnn: -Continuerò la mia caccia a quei vermi.

Phyla: -Ti andrebbe di unirti a noi?

Mur-Gnn sembra rimanere piacevolmente colpita dalla proposta ma si mostra titubante nel rispondere. Phyla-Vell si volta verso Star-Lord, come a chiedere sostegno. Per essere precisi, lei guarda lui in un modo che a lui sembra voler dire “Allora, quanto ci metti a fare la tua parte? Datti una mossa!”.

Peter: -Ehm… Ci farebbe veramente comodo avere una maga in formazione. Vero Rocket?

Rocket: -Sì, non sarebbe male.

Groot: -Io sono Groot.

Le parole di Groot sembrano dissolvere l’incertezza di Mur-Gnn.

Mur-Gnn: -Vi ringrazio della proposta. Accetto molto volentieri.

Peter: -Non dovrei nemmeno chiederlo, visto quanto è ovvia la risposta, ma… hai compreso quello che ha detto Groot?

Mur-Gnn: -Certamente. E’ un problema?

Phyla: -Certo che no. E’ che lui ancora non si capacita di essere il solo a non riuscire a capire quello che dice.

Peter: -Chi  l’ha detto che sono il solo? Proviamo a fermare qualcuno a caso e vediamo se…

Il discorso di Star-Lord viene interrotto dall’arrivo dal cielo di cinque monumentali e minacciose figure i cui corpi sembrano fatti di pietra.

Peter: -E quelli cosa cavolo sono?

-I Lithodia Rexians! La terribile razza il cui solo scopo è la conquista di pianeti!

A rispondere è stato lo Skrull di prima, ancora steso a terra.

Phyla: -Ma tu non eri svenuto? Torna dove eri.

Un calcio e lo Skrull perde nuovamente i sensi. Nel frattempo gli intenti tutt’altro che amichevoli dei Lithodia Rexians appaiono immediatamente chiari. Le persone attorno ai Guardiani corrono qua e là in preda al panico.

Groot: -Io sono Groot.

Rocket: -Ovviamente.

Il procione impugna una mega pistola-mitragliatrice fino a quel momento nascosta chissà dove. I Lithodia Rexians hanno una pelle quasi impenetrabile ma sembrano essere vulnerabili di fronte alla magia di Mur-Gnn, alla Pistola Elementale di Star-Lord e alla Spada Stellare di Phyla-Vell. Ci vuole un po’ di tempo, Peter e Phyla rimangono lievemente feriti, ma alla fine i cinque colossali nemici cadono.

-Uau! Siete veramente forti!- esclama pieno di ammirazione lo Skrull.

Phyla: -Ma te ne vuoi rimanere svenuto?

I Guardiani della Galassia, divenuti cinque, lasciano il pianeta insieme al prigioniero (privo di sensi) e portando con sé una enorme scorta di gelato gratis, ricevuta come premio per aver salvato gli abitanti del pianeta dall’invasione dei Lithodia Rexians.

-Queste sono le giornate da ricordare!- commenta un gioioso Peter Quill.

 

Sulla superficie di un corpo celeste dalle ridotte dimensioni, adibito specificatamente a semplice area di sosta per le astronavi di passaggio, vi è (appunto) parcheggiata l’astronave della Soluzioni Black Bunny. All’interno il Principe del Potere si sta riposando da fatiche non compiute, disteso beatamente sul proprio letto. Blackjack O’Hare invece è in piena trattativa per un incarico che gli è appena stato proposto dalla donna ben visibile sullo schermo del computer.

-Devo essere sincero, non so se accettare. Ammetto che la paga è più che buona ma la missione mi appare troppo più rischiosa del solito. Rovesciare un dittatore non è cosa semplice, anche se si tratta di un dittatore da due soldi.

-Ma hai prestato attenzione a quello che ti ho detto, coniglio?- comincia ad adirarsi Mahia, poiché è di lei che si tratta -Secondo informazioni che abbiamo ricevuto, Nasoj è riuscito a entrare in possesso di un artefatto mistico spaziale capace di rendere potentissimo chi lo possiede. Dobbiamo intervenire prima che riesca a capire come farlo funzionare.

-Allora la situazione è ancora peggiore di quel che avevo capito.

-Dovresti sentirti onorato di poter partecipare a una missione così importante, invece di porti dei dubbi. Anzi, dovresti accettare senza pretendere un pagamento.

-Io e la parola gratis non andiamo molto d’accordo.

-Se interveniamo subito dovremmo avere ben pochi problemi. Siamo noi Cavalieri Spaziali, voi due, abbiamo con noi gli oppositori di Nasoj e tra poco otterremo sicuramente anche l’aiuto di un altro gruppo che si fa chiamare Guardiani della Galassia.

-I Guardiani di Rocket Raccoon?

-Il nostro capo ha detto che tra loro c’è effettivamente uno con quel nome.

-Abbiamo collaborato con loro proprio recentemente e non mi dispiacerebbe ripetere l’esperienza. La cosa si fa interessante. Principe, cosa facciamo?

-Decida lei mister O’Hare, per me va bene in ogni caso.

Improvvisamente una nuova voce fuoriesce dal monitor:

-Otherone, sbrigati a smuovere quelle tue chiappe sode e corri da noi!

Il Principe del Potere solleva la testa, incuriosito.

-Mi sembra di averla già sentita questa voce.

Si alza e si avvicina allo schermo.

-E mi sembra pure di avere già visto questa faccia. Earo, ma sei proprio tu?

-Certamente! Sei forse diventato cieco oltre che stupido?- risponde la donna dai capelli bianchi appartenente ai Cavalieri Spaziali.

-Com’è piccolo il mondo! Anzi, com’è piccola la galassia. Signor Blackjack, mi piacerebbe che accettasse questo incarico.

-Mi sembra di capire che voi due vi conosciate già. Ma Otherone è il tuo vero nome? Non lo sapevo.

-Bè, è uno dei vari nomi che sono solito usare.

-Ok, accettiamo l’incarico, ma a condizione che lo accettino pure i Guardiani della Galassia.

-Considerala cosa già avvenuta.- conclude Mahia.

 

Il Ghost Rider Cosmico viaggia oramai senza più avere un obiettivo preciso. Non che sia cambiato granché, visto che quando un obiettivo lo aveva non riusciva comunque a ricordare quale fosse. Infatti non si sente triste come forse poteva pensare. Già, ma a cosa sta pensando? E a cosa pensava poco prima? E a cosa penserà tra poco? Comincia a sentirsi più folle del solito. Ma un folle si accorge quando la sua follia aumenta? Comunque, per farla breve, il Ghost Rider Cosmico a sua insaputa giunge nel quadrante Yon.

 

Rakk’n’Ruin II.

Mentre Rocket Raccoon la sta pilotando, lo Skrull catturato si sta lamentando.

-Potreste anche allentare queste corde. Dove volete che scappi? Altrimenti permettetemi almeno di assumere una forma che mi consenta di stare più rilassato.

-Se provi anche minimamente a trasformarti in qualcos’altro, ti faccio secco immediatamente.- lo minaccia Phyla-Vell.

-Ma poi dove volete portarmi? Non ho fatto niente di male. Mica possono arrestarmi.

-Non hai fatto niente di male?- perde la pazienza Mur-Gnn -A causa di voi Figli del perduto Tarnax alcuni innocenti sono morti e altri vivono nel terrore di venire attaccati.

-Io non ho mai torto un capello a qualcuno. Faccio solo operazioni di ricerca. Mi limito a trovare i mezzosangue e a segnalarli.

-E ti sembra poco?

-Tra l’altro non ho niente contro coloro che non sono Skrull puri. Sono entrato nei Figli del perduto Tarnax solamente perché lo hanno fatto alcuni miei amici.

-Begli amici che hai.- osserva Phyla-Vell -Da quello che ci hai riferito, sfruttando il fatto che noi eravamo impegnati ad affrontare i Lithodia Rexians sei riuscito a comunicargli di essere stato catturato. Però non mi sembra che siano corsi a liberarti.

-E’ perché sono proprio l’ultima ruota del carro, come vi stavo già dicendo.

-Sei proprio inutile. Lo buttiamo fuori e lo lasciamo morire soffocato nello spazio?

-Preferirei di no. Meglio la prigione, allora.

Di colpo la Pistola Elementale di Peter si illumina per un paio di secondi. Subito dopo Rocket riceve una richiesta di collegamento. Su uno schermo dell’astronave, visibile a tutti i Guardiani della Galassia, compare la faccia di Mahia. Dopo essersi presentata spiega loro perché li ha contattati.

Phyla: -Accettiamo sicuramente! E’ l’avventura che stavamo aspettando. Inoltre per una volta faremo qualcosa di veramente utile per la galassia.

Rocket: -La presenza di Blackjack mi invoglia fino a un certo punto a partecipare…

Groot: -Io sono Groot.

Rocket: -Sì, lo so. Facevo per dire. Ovviamente daremo il nostro aiuto.

Peter: -A te va bene?

Mur-Gnn: -Certamente.

Mahia: -Ne sono felice. Ci ritroveremo a… Come ? Davvero? Scusate, il nostro capo vuole parlarvi. Strano. Di solito preferisce non farsi vedere. Dovreste sentirvi onorati del fatto di poter parlar con lui.

Peter: -Ok, siamo onorati e tutto il resto. Passatecelo pure e sbrighiamoci a concludere.

-Ciao, Peter.

Peter Quill rimane a bocca aperta. Sullo schermo è comparso J’son, ex imperatore di Spartax, nonché suo padre.

 

Note galattiche.

Ed ecco debuttare i Cavalieri Spaziali, cinque personaggi che nel Marvel Universe sono comparsi la prima volta in albi datati 2015 e 2016 e dedicati a Venom e ai Guardiani dell’Infinito. Nell’universo MUSA sono un po’ più numerosi ma mi son voluto limitare. A loro ho aggiunto J’son di Spartax, un’idea tutta mia.

Sono poi andato a ripescare Mur-Gnn che, come scritto durante il numero, avevo già fatto debuttare nella serie MIT dei Difensori.

Il Sommo Sovrano Nasoj è invece un oscuro personaggio comparso solamente in alcune vignette sull’albo Rocket Raccoon and Groot #3 datato marzo 2016.

Ricompare già la Soluzioni Black Bunny, vista sui precedenti due numeri. Il suo immediato ritorno non era previsto, perché tra i precedenti numeri e questo avrebbe dovuto esserci un’altra avventura dei Guardiani che avrebbe occupato sui tre numeri e nella quale la Soluzioni Black Bunny non c’era. Poi invece non ho più avuto voglia di scriverla quella storia (alcune idee vengono a noia ancora prima di cominciare a buttarle giù) e così eccoci passati direttamente a questa (dove la presenza della Soluzioni Black Bunny era in effetti prevista).